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Autore Topic: Vespa & Star (giorni intensi)  (Letto 2535 volte)

Offline Stefano

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Vespa & Star (giorni intensi)
« il: 11 Luglio , 2011, 12:13:05 »
Come sapete io e Ale (mio fratello) con una Star 150 2t con mortadella ed una Vespa PX 150 2t tutta originale abbiamo fatto un piccolo giretto in questo fine settimana.
Il kilometraggio di preciso non lo sappiamo. Siamo partiti senza segnarlo. Abbiamo vagabondato decidendo la strada di volta in volta e cambiando il percorso a genio di chi in quel momento era davanti...
E' stato intenso, pieno di emozioni, in alcuni frangenti bellissimo, in altri quasi drammatico.
Le nostre vespe ci hanno portato in giro, senza tentennamenti, nonostante il caldo, il vento, la grandine...
Troppo bello.
Devo fare decantare un attimo le emozioni e poi racconterò.
Per ora, se ci riesco, inserisco le mappe delle tre tappe.


« Ultima modifica: 11 Luglio , 2011, 12:53:34 da stefano.erroi »
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Vespa & Star (giorni intensi)
« Risposta #1 il: 11 Luglio , 2011, 19:53:02 »
Ho creato una gallery dove ho inserito le mie foto.
Appena Ale mi dà le sue le aggiungo.

Questo è il link della gallery:
http://www.cambioalmanubrio.it/index.php?action=mgallery;sa=album;id=122
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Offline Marben

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« Risposta #2 il: 11 Luglio , 2011, 22:39:09 »
Che bel giro!

Se ripassate di lì, da Pontremoli anzichè fare la statale della Cisa, fate il Brattello, che scende a Borgo Val di Taro.. Il dislivello è simile, ma la strada è molto più divertente e meno battuta. Da lì, poi, si può prendere per Fornovo - Parma, oppure salire a Piacenza passando da Ponte dell'Olio e Rivergaro.
In Vespa ho fatto diverse volte il Brattello e merita decisamente!
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Offline Stefano

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« Risposta #3 il: 12 Luglio , 2011, 01:35:25 »
Grazie del consiglio Marco.
Sicuramente ci sarà un'altra occasione e ne terrò conto.
Magari ci si va insieme.  ;)

Ho caricato anche le foto di mio fratello...
Buona Visione.  :)
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Offline miscela3%

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« Risposta #4 il: 12 Luglio , 2011, 08:58:24 »
Bel giro complimenti  ;)
Bei posti  ;)
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Pace e Bene a Tutti !!!

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Offline ghido

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« Risposta #5 il: 12 Luglio , 2011, 12:03:54 »
Citazione da: stefano.erroi - 11 Luglio , 2011, 12:13:05
Come sapete io e Ale (mio fratello) con una Star 150 2t con mortadella ed una Vespa PX 150 2t tutta originale abbiamo fatto un piccolo giretto in questo fine settimana.

cavolo, sei passato vicino alle mie parti, crema,  la prox  volta fammi sapere, sè possibile mi unisco.
ciao Ghido
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Offline Stefano

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« Risposta #6 il: 12 Luglio , 2011, 12:14:32 »
Citazione da: miscela3% - 12 Luglio , 2011, 08:58:24
Bel giro complimenti  ;)
Bei posti  ;)

Grazie grazie. Il giro è frutto del caso...  ;)

Citazione da: ghido - 12 Luglio , 2011, 12:03:54
cavolo, sei passato vicino alle mie parti, crema,  la prox  volta fammi sapere, sè possibile mi unisco.
ciao Ghido
Non mancherano le occasioni di incontrarci.  :)

inizio ad inserire il racconto del primo giorno di viaggio.
prima però devo ringraziare bubbo. i suoi consigli su come rilassare la muscolatura durante la guida mi sono stati utilissimi.  pr3ghi3ra

GIORNO 1:
Ponteranica: ore 17 del 8 luglio 2011.
Si parte dopo aver sistemato bagagli e controllato la pressione degli pneumatici delle vespe.
Subito una curiosità. Tutte e due le vespe hanno l’anteriore gonfiato a 2,5 ed il posteriore a 2. Decidiamo di sgonfiare l’anteriore portandolo a 2.
Potevamo partire anche prima. Roberta, la mia dolce metà, si è fatta portare in aeroporto presto, perché parte per le ferie. Ma Ale era a comprare le scarpe da indossare il giorno del suo matrimonio…
Ale, alla guida della sua PX bianca, si mette davanti. Abbandonato il traffico psicotico della città e del suo hinterland, viaggiamo veloci verso Sud.
A Cassinone, sì e no 15 km dalla partenza, prima sosta: rifornimento.
Mentre pago, Ale si intrattiene con la benzinaia, una ragazza mora con un “davanzale” notevolmente sviluppato. L’intrattenimento si riduce ad uno scambio di notizie relative al nostro viaggio. “Dove andate?” “Verso Sud”.
Attraversati vari centri abitati, tra cui il notevole borgo di Malpaga con il suo splendido castello, arriviamo a Soncino, una splendida cittadina impreziosita da palazzi nobiliari e dal Castello Sforzesco. Qui facciamo una foto e ripartiamo alla volta di Cremona, dove arriviamo verso le 19, percorrendo strade con pochissimo traffico e attraversando paesi desolati, quasi abbandonati, in mezzo a infiniti campi di mais.
A Cremona aperitivo al Bar Cittanova, che ha la particolarità di avere una bella cassiera. Invio un sms a Francesco (Skoppon), che però non può raggiungerci perché impegnato al lavoro. Peccato! Recupereremo un’altra volta.
Dopo 15 minuti di relax di nuovo in sella, in direzione Casalmaggiore. Pensiamo che vicino al fiume sia facile trovare un campeggio. Incredibilmente imbrocchiamo subito la strada giusta. Ale esulta e quasi viene tamponato da uno in bici… la nostra folle velocità!
A Casalmaggiore iniziamo a cercare una sistemazione per la notte. Ma non c’è nulla. Cercando cercando arriviamo a Parma, dove non troviamo un buco adatto alle nostre esigenze: sistemazione spartana a prezzo modico.
In compenso la città è piena di bellissime ragazze che se ne vanno in giro in bicicletta. Io e Ale non sappiamo più dove guardare, in ogni direzione ce ne è almeno una… incredibile! Dopo una mezz’ora di delirio visivo un dubbio ci sfiora: il testosterone ci sta ardendo dentro. E questa, detto tra noi, non è una bella cosa perché significa che…
Finalmente un edicolante ci dà la dritta giusta e ci indirizza ad un B&B. Arriviamo verso le 20,30. Non c’è nessuno. Su un biglietto attaccato alla porta è indicato un numero di cellulare. Chiamiamo, e la voce dall’altra parte ci dice che è al completo. A noi non sembra, ma tant’è…
Demoralizzati ed affamati lasciamo Parma, dopo esserci gioiosamente salutati con una coppia di vespisti. A San Prospero ci fermiamo a cenare: Trattoria Casa Mia. Appena entrati un avventore ci domanda: “Dove andate, vespisti?” “Di preciso non sappiamo.”, dice Ale. “Stiamo cercando da dormire.”, aggiungo io. Il tipo ci dice che un paio di km più avanti c’è un posto economico dove hanno delle stanze: Ligabue.
Ci fermiamo a mangiare e per l’occasione salta fuori uno “sconto vespisti”. Paghiamo, ringraziando soprattutto per la dritta sul posto dove poter andare a dormire. Al Ligabue, per 30 euro in due, c’è una stanza con 2 letti, un ventilatore e la gentile concessione di posteggiare le vespe sul retro e non in bella vista lungo la via Emilia.
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Offline Stefano

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« Risposta #7 il: 12 Luglio , 2011, 14:12:08 »
GIORNO 2:
Ci sveglia il rumore del traffico. Tutto il resto è chiuso. È chiuso il bar, è chiusa la reception… ora capiamo perché hanno voluto il pagamento anticipato della stanza…
Dopo una doccia fredda ristoratrice partiamo. La doccia fredda sarà una costante di questa giornata.
A Sant’Ilario ci fermiamo a far colazione. Veniamo abbordati da un vespista che mi chiede notizie sulla Star. Vuole sapere come va, se so com’è la 4 tempi… chiacchiera chiama chiacchiera. Alla fine foto ricordo e, dopo aver preso caffè cappuccio e cornetto, ripartiamo felici.
Lasciataci alle spalle Reggio Emilia, Scandiano e Sassuolo, arriviamo a Maranello. Beve sosta caffè e poi attacchiamo l’Abetone.
La strada per l’Abetone è un continuo saliscendi tra boschi di latifoglie e di conifere. Il traffico è praticamente inesistente. Si attraversano paesini sperduti di entusiasmante bellezza. Fosse per me mi fermerei ogni 500 metri a scattare una foto allo scorcio panoramico, alle finestre delle case impreziosite da un vaso di fiori dai colori sgargianti... Ale invece è più concentrato sulla strada. Affronta le curve andando a manetta ed è molto concentrato nella guida. Il mio stile è completamente diverso. A me piace affrontare le curve accarezzandole, magari anche scalando. Ale no. Lui arriva al massimo e poi si butta in piega. Ogni volta me lo vedo a terra, invece no… le gomme tengono e mi stacca impietosamente.
Durante questa parte di tragitto, così come in altre parti e su altre strade successivamente, incrociamo vari motociclisti. Alcuni ci salutano festosi, altri ci ignorano. Notiamo che quelli che ci salutano sono soprattutto motociclisti in viaggio, generalmente su Harley Davidson o BMW. Solo una volta un motociclista “della domenica” ci ha salutato. Abbiamo il dubbio: avrà sbagliato? O forse in garage ha una vespa che lo aspetta? Comunque sia traiamo la conclusione che non sono i mezzi che guidiamo ad unirci, ma ciò che con quei mezzi facciamo. Nel nostro caso, in questi giorni, il fatto che stiamo viaggiando.
Alla fine, dopo l’ultima rampa di tornanti, arriviamo ai 1388 metri del Valico dell’Abetone, idealmente segnati da due piccole piramidi. Sono le 12,30… ci facciamo preparare due panini con finocchiona e pecorino e, su alcune panchine in cima al valico, ce li mangiamo innaffiando il tutto con una bottiglia di Pinot Nero frizzante rosato. Il rosato non è il nostro vino preferito. A maggior ragione se è frizzante e pure caldo. Ma Ale lo ha ricevuto in omaggio e come si suol dire: a caval donato, …
I due panini ed il liquido contenuto nella bottiglia finiscono presto nei nostri stomaci. Mentre Ale cerca di risolvere telefonicamente un problema al PC della sua futura moglie, un BMWista (che nei nostri ricordi sarà soprannominato Lo Sborone) mi chiede:”Quella vespa gialla è tua?”. Gli rispondo che è mia, ma che “non è una Vespa”. Non ci crede… si avvicina ai due mezzi e li squadra… “Ma sono proprio uguali uguali!”, esclama alla fine. Non ho voglia di elencargli le differenze che si vedono anche ad occhio nudo, e comunque non farei in tempo, perché attacca con la chiacchiera, descrivendomi nei minimi particolari i viaggi fatti con la sua BMW da quando l’ha comprata (fortunatamente solo 2 anni prima). Comunque la mia Star gli “garba veramente, anche per il colore!”
Ad un certo punto arriva un ragazzo, proprietario di una Ducati Monster che ci chiede se sappiamo dov’è il lago Santo. Taaaaac… apriamo la cartina. Dopo un po’ di ricerche troviamo il lago sulla cartina e gli indichiamo la strada. Il Ducatista si è fatto una sgroppata da Castagneto Carducci per andare a vedere questo lago. Immaginiamo sia bellissimo! Lo Sborone, saputo da dove era partito il ragazzo, se ne esce con un “belin!” con una faccia ed un tono di voce che ci fa scompisciare tutti quanti dalle risate.
Per diradare la nebbia alcoolica decidiamo di prenderci un caffè… ma non basta… poi proviamo a stenderci su una panchina… ma non si dissolve nulla… concludiamo che è meglio ripartire. Ce ne andiamo dall’Abetone, ridendo come due deficienti.
La discesa verso Lucca è bellissima. Un bosco di abeti ci inghiotte con tutte le vespe e la strada, rinfrescandoci e riportandoci ad uno stato di coscienza accettabile.
Purtroppo dura poco. Scendendo il caldo aumenta e l’alcool che abbiamo ancora il corpo ci provoca una certa sonnolenza. Al Ponte del Diavolo (lungo la via Francigena) ci fermiamo per prenderci un caffè (io) ed un tea caldo (Ale). Speriamo di svegliarci, ma non basta.
A Bagni di Lucca la temperatura diventa insostenibile. Con le vespe ci buttiamo a destra e a manca, cercando di viaggiare all’ombra degli alberi, dei muri, delle montagne.
Finalmente Lucca! Ci fermiamo per riposarci e per far rifiatare le vespe. Troviamo miracolosamente due posteggi all’ombra. Poi ci addentriamo nella città rovente, vagando senza meta. Per contrastare la calura mangiamo un po’ di anguria e di melone… ma nulla… ci sediamo all’ombra di un palazzo, cercando di restare il più possibile immobili… ma nulla… alla fine ripariamo all’interno dell’ufficio postale dove, oltre all’aria condizionata, c’è lo sportello Postamat, che però non funziona. Stiamo un po’ lì a cazzeggiare con il terminale per dare un giudizio sul servizio ricevuto da Poste Italiane SPA. Ale, che è correntista, dà giudizio positivo (faccina con sorriso verde), io che non lo sono dò giudizio negativo (faccina triste rossa).
Alle 17 il caldo è ancora opprimente. Decidiamo di andare al mare per farci un tuffo ristoratore. Ci ritroviamo a Viareggio. Sono le 18 e non vediamo l’ora di immergerci nelle acque tirreniche. Dopo aver trovato un campeggio e aver montato la tenda, gonfiato i materassini, indossato i costumi, attraversato la pineta che a noi sembra enorme quasi quanto la Foresta Nera, attraversato le dune per un lungo tratto desertico che percepiamo essere esteso quasi quanto il Sahara, finalmente il mare!
Ci tuffiamo… ci voleva proprio. Ci sentiamo rinfrancati. Il caldo svanisce, i dolorini alla schiena scompaiono, il deretano riprende la sua normale forma…
Dopo la doccia decidiamo di andare a cenare in un locale vicino al deserto. Ci tocca riattraversare la Foresta Nera, che di notte è ancor più nera, ma almeno ci risparmiamo la traversata delle dune.
Lasciando la tenda i nostri sguardi si incrociano con quelli di due tedesche che hanno la tenda nelle vicinanze. Iniziamo a fantasticare sul prosieguo della serata, dopo che saremo tornati dalla cena… ci diamo degli idioti perché avremmo potuto invitarle… pensiamo di rimediare presentandoci con 4 bottiglie di birra… poi, complice il cameriere del locale di birra ne beviamo un litro e mezzo (in due) e ci scordiamo delle tedesche, che comunque al ritorno troviamo in compagnia… fine del film!
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rknrol

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Vespa & Star (giorni intensi)
« Risposta #8 il: 12 Luglio , 2011, 14:13:31 »
beati voi
 ;D
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Offline Stefano

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« Risposta #9 il: 12 Luglio , 2011, 14:29:13 »
GIORNO 3:
Il risveglio è tranquillo, come la vita che scorre lentamente all’interno dei campeggi. Attacchiamo con la nostra colonna sonora del viaggio: “Generale” di De Gregori, interpretata live da Vasco Rossi.
Dopo la colazione, e dopo aver constatato che le tedesche della tenda nelle vicinanze non erano un granchè (come se noi fossimo dei super mega bellissimi uomini!), smontiamo il tutto e ce ne andiamo.
A colazione si decide di seguire la litoranea fino a Recco, dove abita Eddy, un amico di Ale, che ha fatto il giro del mondo a piedi ed in nave, senza usare mai aerei. Ha scritto un libro: Mondoviaterra, che leggerò questa estate.
Partiamo verso le 10… Ale è davanti. Imbocca l’Aurelia anziché la litoranea e ci ritroviamo a Massa. Il castello Malaspina che la sovrasta ci colpisce per la sua imponenza. Così decidiamo di visitarlo. Vorremmo entrare con le vespe, ma ci viene negato l’accesso. Alla biglietteria c’è una ragazza carina che fa anche da guida. Non abbiamo molto tempo per aspettare l’inizio del giro… così ci caliamo nei panni di guide esperte e ce la raccontiamo facendo un tour turistico del castello con i controfiocchi, con tanto di citazioni e spiegazioni artistico-storico-letterarie inventate e del tutto estemporanee.
Ripartiamo e decidiamo di salire sul Passo della Cisa. La strada sale lentissimamente… e ha ripreso a fare caldo. Fino a Pontremoli è un’agonia… poi finalmente si fa decisamente ripida e l’aria si rinfresca un po’. Non quanto vorremmo però. Le braccia, ustionate il giorno precedente, bruciano, e vorremmo passare in mezzo a boschi ombrosi… invece di ombra poco o niente.
Finalmente arriviamo sul Passo. Dopo le foto di rito, posteggiamo le vespe vicino ad un gazebo. Nico Cereghini è lì, che sta pubblicizzando non so cosa. Siccome non ci degna di uno sguardo, anche noi lo ignoriamo e ci andiamo a mangiare un panino e a berci una birretta… che poi diventano due (sia i panini che le birrette).
Nico è sempre lì, attorniato da motociclisti vestiti come piloti di motoGP. I rombi dei motori di queste moto da strada trasformate in belve si sentono molto prima che i mezzi arrivino sulla sommità. Sfrecciano ad andature inconcepibili, a volte facendosi il pelo gli uni con gli altri.
Quando ripartiamo vicino alle vespe c’è il solito personaggio che ci chiede dove andiamo. Gli rispondiamo che ci avviciniamo a casa. Ci chiede cosa ci ha detto Cereghini. Gli rispondo che non ha detto nulla. Incredulo il tipo ci dice: “ma sono due ruote anche queste!” “Sì, ma queste vanno piano, puzzano, e fanno pepepepepepepepe”. “Ma hanno fatto la storia…”, insiste. Lo salutiamo e ce ne andiamo scendendo dalla Cisa sul versante emiliano.
La strada è splendida. Scende lenta con curve e controcurve che ci mostrano panorami da film. Vorrei fotografare tutto, ma Ale corre corre corre…
Arrivati a Fornovo Val di Taro ci fermiamo per una boccata di ombra. Ma fa caldo. Così decidiamo di tornare verso le alture appenniniche. Vediamo un cartello che dice cha a Bardi c’è un castello. Decidiamo quindi di andare lì.
Arriviamo a Bardi e ci facciamo un chinotto. Abbiamo sete e fa molto caldo. Mentre ce ne stiamo beati e discutiamo se dormire lì o andare altrove, Ale riceve una telefonata dalla sua ragazza. Litigio furibondo e matrimonio (il 19 dovrebbe sposarsi) a monte!
Da questo momento non ho più un compagno di viaggio, ma un fantasma che mi segue. Cerco di distrarlo, ma capisco che non ha nessuna voglia di pensare al viaggio. Decido che è meglio abbandonare Bardi, magari guidando si rilassa un po’. Mi sbaglio. Ogni 5 minuti si ferma per guardare se sul cellulare c’è una chiamata o un sms… arriviamo non si sa come all’Ansa dei graniti. . Il posto è selvaggio, bellissimo. Io lo immortalo con una foto, Ale cerca di telefonare…
In un barlume di coscienza, che sarà durato un paio di minuti, mi dice di voler andare a Bobbio. La cittadina è bella ed era meta dei nostri passati motociclistici. Decidiamo di andare lì. A Farini facciamo rifornimento. Ovviamente sbagliamo strada ed invece di andare a Ferriere e poi scendere a Bobbio, ci ritroviamo a Ponte dell’Olio. Viriamo verso Rivergaro, attraversando una bellissima zona dei Colli piacentini. Paesaggi dolci e suggestivi, case bellissime che invogliano ad abbandonare tutto e tutti, per ritirarsi a vivere qui, nella dolce quiete di una vita con ritmi antichi.
A Rivergaro prendiamo per Bobbio, che raggiungiamo verso le 20. Iniziamo a cercare una sistemazione per la notte. Non troviamo niente. Tutto esaurito!
Bergamo è lontana poco meno di 150 km. Quindi decidiamo di partire e tornare a casa dopo cena. Alle 21,30, dopo ennesimo litigio telefonico di Ale, si parte. A Rivergaro inizia a lampeggiare. Noi, imperterriti, si va avanti. A Codogno inizia ad esserci un po’ di vento. Noi, imperterriti, si va avanti. 500 metri prima di Castiglione d’Adda il vento è fortissimo. Per non cadere andiamo a 10-15 km/h.
Poi inizia a piovere. Ci ripariamo sotto la tettoia di un benzinaio, apparso all’improvviso, tra i fulmini, all’inizio del paese.
Il vento aumenta tantissimo. La pioggia “cade” orizzontalmente. Una cosa incredibile. Lampi, tuoni, pioggia, poi grandine. Le vespe sotto la tettoia, sono tutte bagnate, i bagagli zuppi d’acqua. Io e Ale accovacciati dietro un muretto a sbarbellare dal freddo.
Mi ricordo di aver portato una borraccia con del whiskey. La prendiamo e, mentre ce lo dividiamo, il vento aumenta ancora. Sotto la tettoia del benzinaio ora è pieno di macchine, sembra un parcheggio di un centro commerciale il sabato pomeriggio.
La bevanda alcoolica ci riscalda, sia il corpo che l’anima. Ale si scioglie dal torpore che lo aveva avvinghiato nel tardo pomeriggio. Dopo un’oretta è tutto finito. La luna spunta da dietro le nuvole e noi, indossato l’abbigliamento antipioggia, ripartiamo.
Il  tragitto fino a Crema è un susseguirsi di strade sbagliate, causa cartelli divelti dal vento e strade completamente buie. Alla Vespa di Ale non funziona l’anabbagliante, quindi mi metto io alla guida. La visiera del casco è tutta sporca (forse unto di gasolio depositatosi con il vento mentre eravamo sotto la tettoia del benzinaio) e sono costretto a guidare senza. Non so quanti moscerini mi sono entrati negli occhi. L’andatura è lenta. Enormi pozze d’acqua a volte allagano la strada, costringendoci a rallentare ulteriormente. Ogni tanto un po’ di pioggia cade ancora, qua e là. All’una di notte finalmente siamo a Bergamo. Andiamo in un pub, a festeggiare il rientro. Due guinness al suono della nostra colonna sonora. Poi ognuno a casa propria…

REGIONI ATTRAVERSATE: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria (sfiorata solo per arrivare sulla Cisa), Emilia Romagna. Lombardia
PROVINCIE ATTRAVERSATE: Bergamo, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Modena, Pistoia, Lucca, Massa Carrara, La Spezia, Parma, Piacenza, Lodi, Cremona, Bergamo
KM APPROSSIMATIVI: 890
« Ultima modifica: 12 Luglio , 2011, 14:34:35 da stefano.erroi »
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