Simplonpass: motobenedizione

[Marben]

La celebre motobenedizione del passo del Sempione è ormai un appuntamento irrinunciabile per migliaia di motociclisti da mezza europa.
Il grande piazzale del Simplonpass luccica di specchietti e carene: uno spettacolo impressionante e suggestivo, forse unico nel suo genere.

C'ero stato due anni fa e la voglia di tornarci era molta.
Purtroppo, lo scorso anno, il tempo ballerino mi aveva trattenuto. Allo stesso modo, le cattive previsioni degli ultimi giorni mi portavano a demordere: a duemila metri il meteo avverso pesa ben di più!

La decisione, di fatto, è stata presa stamattina. Dopo le sei, sguardo interrogativo al cielo e rapido giro di telefonate ad alcuni amici. Si può fare!
Infatti il cielo è più limpido del previsto. Le ultime previsioni pronosticano un tempo migliore nell'Ossola e sulle Alpi, rispetto alla pianura che infatti verrà nuovamente colta da piogge e temporali.
Poco dopo le sette siamo in sella, pronti ad attraversare i soliti quaranta chilometri di rettilinei, col piglio di chi sa che poi curve, salite e tornanti non si negheranno alle nostre ruote.

C'è un bel sole. Il clima è fresco, ma piacevole. Sappiamo che, con l'altitudine, assaggeremo forse qualche briciola di freddo. Ma siamo preparati.
Invero il sole non mancherà mai, in quota. Pochi gradi sotto le zero, ma le temperature non infastidiscono affatto.

Al Simplonpass tanta neve: non è fresca, è già piuttosto consolidata. Qualcuno si è divertito a scavare nella parete - tre metri di ghiaccio - una piccola grotta, con tanto di posti a sedere e finestrella dalla quale controllare l'esterno.

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Le moto sono, come sempre, moltissime. Quattromila, cinquemila, o giù di lì. Intere strade coperte da moto di ogni genere. Fra loro, qualche scooterone - pochi - ed una manciata di Vespe.

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La mia PX si comporta bene ed come gli altri duecentoni, complice l'ampiezza delle curve, divora gli ultimi chilometri di salita. Ora in terza, ora in quarta. L'altitudine non ha nemmeno inficiato la regolarità del minimo.

Bellissimo. La situazione è coinvolgente, la natura tutt'attorno è incantevole.
Verso mezzogiorno la manifestazione si conclude. Per i partecipanti un simpatico pensiero, una "Bibbia del motociclista", volumetto tascabile che sarà anche un bel ricordo dell'evento.

Qualche foto di rito sotto all'imponente aquila di pietra: si tratta di un monumento eretto durante la seconda guerra mondiale, con lo scopo di celebrare le virtù dell'esercito elvetico. E' alto nove metri e domina l'intero piano del valico.

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Non ci resta che scendere, verso il confine italiano. Ci fermiamo non lontano dal Fort-Gondo, un'antica area fortificata. Nei pressi di una cascata, su alcuni massi, abbiamo modo di mettere qualcosa sotto ai denti. Siamo a ridosso della vecchia strada posta in disuso a seguito della costruzione di alcune moderne gallerie. Anche qui non mancano gli scorci suggestivi.

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Al rientro non resta che gustarsi, ancora una volta, la sponda piemontese del Lago Maggiore. Ma lì, a dire il vero, mi sento a casa.


Qualche altra foto.

[matteo]

Che bello!

[Stefano]

Stupendo! Bravissimi.

[flavio]

Il passo del Sempione è sempre molto affascinante, io sempre fatto con il guzzi
a Luglio in concomitanza con il raduno del Beura (Domodossola) cavoli chissà che bello
salire con le stelline 

[Lore4T]

Spettacolare! 

[Utente cancellato]

Che bel post da leggere di mattina.

Foto bellissime e racconto eccezionale.

Sebbene nella seconda foto non si distinguesse bene il volto della testa che fa capolino nella finestra di neve, ero pronto a scommettere che fosse il Gangeler.... ed infatti ne ho avuto conferma guardando le altre foto.

Non sapevo che tuo papà andasse in giro col Bandit. Mecojoni| Un grande! 

[Mork79]

Fantastico! Grande Marco!

[Aldo79]

Che bei posti, e che bella giornata!!!

Qui a Bologna solo tempesta, fulmini e saette!!

 

[schiapputer]

MITICOOO!!!!!   

[operativo]

Proprio quello che ci vuole di Lunedì mattina... Complimenti Marben!