Altri forum.

[Marben]

De gustibus, io ritengo che sia un peccato togliere le scritte originali, è giusto tenere il marchio di chi ancora crede nella Vespa, senza pubblicizzare la Piaggio che invece ha pensionato precocemente il PX.

[canapole]

anche la mia è marchiata PIAGGIO, ma ne io ne il rivenditore, abbiamo messo il marchio!

[lmoscatiello]

Io ho messo il logo vespa sullo scudo anteriore e sulle fiancate, ma ho lasciato i loghi LML.

[piero150]

Io ho messo il logo vespa sullo scudo anteriore e sulle fiancate, ma ho lasciato i loghi LML.

In questo modo, non vogliamo rinnegare nè la LML nè mamma Piaggio. Il mio modo di vedere è: Continuiamo ad omaggiare quel genio di CORRADINO D'ASCANIO! Reiterando il nome Vespa lo facciamo. In fondo alla stessa Piaggio, in una non malcelata operazione nostalgia, da cui sono nate le "Vespa Gioiello" come l'avete ben definite, ha semplicemente ripreso il vecchio logo Piaggio ed i vecchi caratteri Vespa, che non usava dal lontano 1974, credo, visto che sulla mia Primavera del '75 c'era già il logo esagonale e la scritta in stampatello. I loghi Vespa corsivi sono un falso storico ancora maggiore... (oppure, se vogliamo, una replica della Vespa)

[canapole]

..... sono un falso storico .....

mi sà che hai studiato restauro!! 

[piero150]

mi sà che hai studiato restauro!! 

No, sono solo abbastanza maturo per ricordarmi che noi sedicennii degli anni '70 non apprezzavamo molto le Vespa "Large" nè le scritte in corsivo. Cos?¨, giustamente, mamma Piaggio lanciù una serie di "novit?†" che ci piacquero: la Primavera seconda serie, che si differiva dalla prima in pratica solo per le scritte coi nuovi caratteri e per altri piccoli particolari e, soprattutto, la Vespa 125 TS, che replicava con una cilindrata da patente A la mitica 180 Rally (portata a 200 in quel periodo): ruota di scorta sotto il pancione sinistro, linea inferiore del pancione più sciancrata... con la TS noi ragazzi ricominciammo (o cominciammo) ad apprezzare la "Vespona". Quindi vene la PX che tutti noi accogliemmo con indifferenza se non addirittura con ostilità (non è una vera Vespa, frase ricorrente da 50 anni). Non riuscendo a riprogettare uno scooter meraviglioso e per l'epoca "assoluto" come la PX, mamma Piaggio non ha fatto altro che tenerlo in vita artificialmente, senza pensare ad un 4T, senza pensare ad un allungamento del passo, dell'avancorsa, ad uno spostamento del motore in posizione più consona ad un motore 4t... insomma, ad un certo punto ha dovuto constatare che la PX non era più al passo coi tempi per le vibrazioni, per la potenza del motore e dell'impianto frenante e, se vogliamo, neanche per le dimensioni! Allora, ha cambiato i loghi ed ha fatto l'operazione nostalgia, trascinando alcuni 16enni all'acquisto del mitico Vespone ad un prezzo da gioielleria.
Invece, io distinguo i vespisti da "quelli che hanno una vespa". Vespisti siete voi con la Star (anche io); sono molti con la PX, sono tantissimi anche con le "vespafrull" (anche io). Perchè Vespista si nasce, non ci serve un'etichetta appiccicata!

[canapole]

..... io distinguo i vespisti da "quelli che hanno una vespa". Vespisti siete voi con la Star (anche io)...... Vespista si nasce, non ci serve un'etichetta appiccicata!.....

  GRANDE

[samoan]

confermo e sottoscrivo....come me, che quando mi regalarono il 250 Yamaha che ho ancora per pochi(ssimi) giorni, ero felice. Poi dovetti fare l'esame per la patente A, ovviamente optai per la "senza limitazione cambio automatico". Il giorno prima dell'esame andai a provare il mezzo con cui avrei sostenuto la prova il giorno dopo....e indovinate cos'era? Una px 150 di 20 anni, tenuta malissimo (la scuola guida la usava solo per quello), che all'accensione sprigionava una nube tossica tipo chernobyl... Ma quando ci salii sopra... e innestai la prima per partire... compresi tutto in un attimo.

[lml]

Eheh
Penseri ed idee nostalgiche.
Si ho finito il rodaggio, sono a 4000 e rotti. Il mezzo di contachilometri, fa 90. Solo che quando ruoto la manopola del gas e lo porto a fine corsa, sento per un attimo come se si frenasse o ingolfasse, un lieve fremito, ma poi schzzain avanti con un suono cos?¨ piacevole ch non riesco a spiegare.
Ciao Federico

[Marben]

Proprio in questi giorni alcuni utenti di un forum Vespa hanno dato un saggio di ignoranza e di scorrettezza.
In primo luogo perchè qualcuno ha citato la relazione del confronto PX-Star pubblicata su questo sito e su Vesparesources (e creata dal sottoscritto) senza citare la fonte.
In secondo luogo è stato il solito festival di chi spala sterco sulle Vespe di produzione estera e nella fattispecie indiana. Spesso persone che manco hanno mai provato uno di questi mezzi, o peggio che nemmeno ne hanno mai vista una dal vivo. Eppure costoro si arrogano il diritto di giudicare, anzi di sentenziare senza ammettere un diverso punto di vista. Anche gli individui che sono moderatori non si prendono la briga di garantire un confronto sereno e basato sulla pluralità di opinioni.
Allucinante.
E' un brutto male l'ignoranza. Quando poi si ignora l'ignoranza (ergo presunzione) peggio ancora.


Un parentesi sull'origine indiana delle Vespe tanto contestate. Vi è una demonizzazione di questi mezzi. Mentre il fatto che Piaggio stessa produca fuori dagli italici confini è accolto o con indifferenza, o quasi come un bell'esempio di modernit?†.
Nessuno, inoltre, contesta le Vespa ACMA (Francia), Douglas (Inghilterra), Motovespa (Spagna e Brasile), Hoffman o Messerschmitt (Germania occidentale), che sono esemplari prodotti in terra straniera su licenza.
Nè più nè meno come avveniva in India durante il regime di collaborazione instaurato con Bajaj prima e con LML poi.
Perchè, dunque, questa irrazionale differenza di approccio? Non vi è forse alla base tutto un insieme di concetti fortemente pregiudiziali, che sconfinano indirettamente (ma non velatamente) nel razzismo?

Credo che tutto questo debba farci riflettere. Non intendo con questo spunto dire necessariamente che nella mente di chi aborrisce LML e Bajaj vi sia un'ideologia portata ad estreme conseguenze. Ma certamente c'è qualche preconcetto che merita attenzione e riflessione.